Bertrand Russell, filosofo, logico, matematico, storico, scrittore e attivista sociale tra i più influenti del XX secolo nel suo saggio “In Praise of Idleness” (Elogio dell’ozio), pubblicato nel 1932 individuava nell’egoismo malevolo e l’invidia i principali ostacoli al benessere comune.

Il problema è che la natura umana fa si che sia più semplice desiderare l’infelicità altrui piuttosto che impegnarsi nel perseguimento della propria. Pensateci bene, in fondo la felicità per la maggior parte dell’umanità è un concetto relativo, è possibile stare bene se si conquistano condizioni di vita migliori in assoluto ma anche, ed è molto più semplice, se si vive in un contesto fatto di persone che hanno mediamente condizioni di vita peggiori delle nostre. E così passiamo una vita intera a desiderare l’infelicità altrui e a competere nella conquista di beni materiali a scapito degli altri quando basterebbe orientarci tutti al godimento del tempo libero da dedicare alla coltivazione dei propri interessi individuali e al perseguimento della propria personale felicità, che non potrà mai venire dal possedimento di un bene materiale, per vivere in un mondo migliore.

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